Questo prezioso vino passito è ottenuto dall’omonima varietà autoctona proveniente dalle nostre viti di 30 anni sulle colline di Scanzorosciate. I grappoli vengono selezionati esclusivamente a mano e posti in appassimento per almeno 40 giorni in un apposito locale a temperatura e umidità costanti. Seguono vinificazione con lunga macerazione sulle vinacce, affinamento in vasche d’acciaio per 24 mesi ed un adeguato riposo in bottiglia. I profumi sono molto complessi, con note di cannella, frutti di bosco, salvia, rosa appassita e pepe. Il gusto è aromatico, vellutato, di lunga persistenza.
Il Moscato di Scanzo è fra le più piccole DOCG d’Italia
La DOCG Moscato di Scanzo comprende la sola zona collinare del comune di Scanzorosciate, in totale 31 ettari. Il vitigno, forse di origine mediorientale o egiziana, si è evoluto tramite la pratica vinicola millenaria su queste colline di Sass de Lüna, la singolare marna calcarea grigio-azzurra particolarmente dura che, quando affiora e rimane esposta al sole e alle intemperie, col tempo si sbriciola e si polverizza dando origine a un’alta mineralità del terreno. Il disciplinare di produzione non consente di irrigare il vitigno che così è indotto a spingere le radici in profondità e quindi a produrre uve dai sapori complessi, intimamente connessi alla specificità geologica. La coltivazione del Moscato su queste colline risale all’epoca preromana. In tempi più recenti la vite del Moscato compare nel testamento di Alberico da Rosciate (8 giugno 1347).
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